venerdì, marzo 13, 2009

Il buco nell'ozono

Ecco una breve sintesi per chi vuole farsi un'idea generale di questo problema. O per chi vuole trarre qualche idea per una ricerca scolastica.

L'atmosfera e' un'involucro gassoso che avvolge il nostro pianeta. E' molto sottile rispetto alle dimensioni della Terra: la parte piu' consistente di essa e' spessa al massimo qualche decina di Km. Essa e' costituita da 5 strati principali: troposfera, stratosfera, mesosfera, ionosfera, esosfera. La troposfera e' lo strato piu' basso, mentre sopra di esso si trova la stratosfera. Mentre la troposfera e' di spessore massimo di circa 20 Km, la stratosfera arriva a circa 50 Km ed e' a sua volta composta di diversi strati. Uno strato in particolare e' composto di ozono.

L'ozono e' un gas le cui molecole sono formate da tre atomi di ossigeno. E' un gas molto reattivo e quindi e' velenoso per gli esseri viventi. Tuttavia e' essenziale per la vita sulla Terra, in quando e' in grado di assorbire la radiazione ultravioletta di tipo UV-B proveniente dal Sole.

Lo strato di ozono puo' essere distrutto da alcuni gas utilizzati dall'uomo: i CFC o Clorofluorocarburi.

I CFC vengono utilizzati come refrigeranti per frigoriferi e condizionatori, come propellenti nelle bombolette e per produrre schiuma. Vengono anche emessi dai voli degli aerei supersonici.

Per cercare di porre rimedio, l'utilizzo dei CFC e' stato quasi completamente abolito. Questi gas pero' restano nell'atmosfera a lungo, anche per secoli.

Resta tuttavia chi sostiene che i CFC non siano responsabili del problema.

Il buco dell'ozono e' la riduzione temporanea dello strato di ozono (detto anche ozonosfera) che avviene ciclicamente durante la primavera nelle regioni polari. Con "buco nell'ozono" si indica anche genericamente la riduzione dello strato di ozono che si e' riscontrato a partire dagli anni 80.

Come gia' accennato, l'ozono fa da filtro per i raggi ultravioletti: ne blocca quasi completamente la trasmissione agli strati piu' bassi dell'atmosfera. I raggi ultravioletti possono provocare danni alla pelle (melanomi) e agli occhi (cataratta), e possono ridurre la capacita' di fotosintesi delle piante, producendo, come conseguenza, una diminuzione nella quantita' dei raccolti. Le radiazioni possono inoltre distruggere parte del fitoplancton, un insieme di organismi presenti nel plancton, presente sulla superficie del mare: esso e' importante in quanto e' alla base della catena alimentare di molti ecosistemi acquatici ed e' in grado di produrre sostanze organiche a partire da sostanze inorganiche disciolte.

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